01-02-2012 – SOLITUDINE

Nessuno da dividere
una fetta di torta,
da mangiare
un trancio di pizza,
da bere
un bicchiere di vino.
Nessuno da raccontare
una giornata di lavoro,
da ascoltare
un pensiero, un lamento.
Nessuno da ridere
una battuta, uno scherzo,
nemmeno per un momento.
Nessuno da litigare,
una discussione banale,
o da soffrire
un dolore, un male.
Nessuno  da chiamare
col solito cellulare.
Nessuno da toccare
un contatto carnale,
da accarezzare,
una morbida seta.
Nessuno da abbracciare,
un rifugio sicuro,
da stringere
una gioia, un conforto
Nessuno da respirare
un bisogno, un’esigenza.
Nessuno da amare.
Forse sarà meglio
andare a dormire…
Lì c’è, di sicuro,
qualcuno da sognare…

06-02-2012 – IL TEMPO

Lo possiamo contemplare
nell’attimo in cui il sole
nasce,  scintillante,
dietro l’alto monte.

Lo possiamo ammirare
nella bellezza di un tramonto
passeggiando in riva al mare,
quando il sole va a dormire.

Lo possiamo contare
su un oggetto prezioso
regalatoci col cuore,
da un amico o da un amore.

Lo possiamo immortalare
in un frammento di paradiso
che un pittore ha immortalato
o in uno sguardo, in un sorriso.

Lo possiamo adorare
sul viso di una donna splendente,
per la comparsa di una ruga
che non c’era, la sera precedente …

Il tempo. E’ la variabile primaria
della nostra vita
con cui, ci dobbiamo confrontare,
fino a che … non è finita.


14-03-2012 – IL SORRISO

E’ un’armonia di colori
che orna il viso
e lo offre al mondo
più bello e affascinante.

C’è il bianco levigato
e luccicante
della perla innamorata,
il rosa delicato
e profumato
del pesco in fiore,
il buio stuzzicante
e travolgente
dell’amore.

Piccole luci e ombre discrete
che si alternano, contornate
dal vermiglio delle labbra
che racchiudono, custodiscono
e svelano la gioia,
e l‘anima di un uomo.

04-07-2012 – MI SEMBRA IERI

 

Accompagnai  tua madre in ospedale, verso sera,
ch’eri quasi pronto per la luce.
Lei, sfinita, dolorante, preoccupata, ma, felice.
A casa, a Travagliato, il paese che accoglienza
ci aveva dato, tua nonna e tua sorella, con curiosità ed impazienza,
in trepidante attesa per darti il benvenuto.
L’alba non era giunta ancora, quando il trillo del telefono,
mi chiamò, ch’era buon ora.
Eri pronto ad uscire dal baccello
e ad affrontare, del mondo e della vita
le cose facili, quelle difficili, il brutto, il bello.
E così è stato, fin’ora, e così sarà per la vita che t’aspetta.
Eri peggio di una peste, quand’eri piccolino
“Attila” il terribile, che mette tutti in croce,
ti avevano appellato.
Allegro, smilzo, forte, agile, veloce,
un simpaticissimo bambino che non si stancava, né s’arrendeva mai.
Sempre in strada, a correre, a saltare, a ridere, a scherzare.
Poi con gli anni, e lo sviluppo un po’ ti sei acquietato
davanti ai vari schermi, e un po’ ti sei “allargato”,
di indole e di taglia.
Ma sei buono, onesto, leale,
fai finta d’arrabbiarti, sei fuoco di paglia.
A scuola, nelle varie tappe,
sei stato bravo e senza grosse toppe.
Hai sempre fatto il minimo, anzi il necessario,
quello che bastava, senza affaticarsi troppo.
Come dici tu: “a che serve fare di più”.
E invece serve, eccome … soprattutto per le cose da fare col cuore
che poi sono le più belle, quelle conquistate con fatica e con sudore
quelle che ti fanno raddrizzar la pelle.
Oggi sei cresciuto, sei quasi un uomo, un ragazzo un po’ “maturo”
e sei venuto su testardo, a volte presuntuoso, un po’ cocciuto
ma buono, tanto buono come il pane appena sfornato.
A Fabrizio nel giorno della maturità

21-08-2012 – SERA

Sei rifugiata
nel tuo magico mondo
dove tutto è permesso,
sognato,  immaginato
a volte, anche, realizzato.
I pensieri nascosti
e le velate fantasie,
sono intrappolati
dentro te
e nella tua stanza.
Finalmente, quando cala la sera,
dolce e discreta atmosfera,
approfittando delle sue ombre,
e dei suoi magici silenzi
finalmente, prendono il volo.
Prima fantasmi senza colore,
poi oltrepassando il grigiore
delle mura domestiche,
complici e delicate farfalle,
che, come una dolce speranza,
volano, libere, nell’azzurro
dei cieli infiniti, e,
sfiorando le soffici nuvole, e,
sospinte dal magico vento
si posano su un limpido ruscello.
Lì, trovano acque
che appagano la sete,
che nutrono lo spirito,
che purificano le anime,
che illuminano la vita,
che mostrano il sentiero.
Finalmente, quando cala la sera
dolce e discreta atmosfera
approfittando delle sue ombre,
e dei suoi magici silenzi
percorrono il cammino
illuminato dalle stelle
per raggiungere
quel paradiso incantato
che il tuo cuore ha,
da sempre, sognato.

02-11 -2012  – AMICA LUNA

La tua luce brillante,
anche se lontana,
si staglia nel buio
rendendolo bagliore e
lo “illumina d’immenso”.
Sullo sfondo, il pianto disperato
di un lupo che grida
al mondo il suo dolore
forse, per un mancato amore.
Luna, amica mia,
astro celebrato in tutto il mondo,
sei la mia parte mancante,
il sogno proibito che non si è avverato,
la vita passata, il grande rimpianto.
Sei quello che avrei voluto realizzare
e che non mi è riuscito,
quello che avrei voluto avere
e che ho solo sfiorato.
Con lo spirito, la mente e con la fantasia
sono stato ad un palmo da te.
Ero pronto a prenderti,
a stringerti tra le mie braccia,
ma, forse, non c’è stato il coraggio
o, non c’è stata, del destino, volontà.
Mi hai accolto nei tuoi mari visibili,
quello delle Piogge, delle Tempeste
e poi, quello della Tranquillità.
Sono stato fortunato, ma
non ho potuto godere
dell’altra tua metà,
la parte nascosta, quella che guarda il sole
quella che più fa sognare
quella, dedicata all’amore …

03-12-2012  – BARTOLOMEO IMPERATORE

A Bartolomeo Imperatore,
“Mimmo” per gli amici,
autista di ambulanze
e compagno di tempi felici.

Tempi in cui il lavoro
era vissuto con “passione”
di attese e lunghe pause
a ridere e a scherzare,

di rapide e utili imprese
con tante vite da salvare.
Azioni e interventi decisi
di una sirena ululante.

Anime e corpi raccolti
da una luce lampeggiante.
Di giorno, sotto il sole cocente,
di notte, con la luna brillante,

nel freddo e gelido inverno
nella lunga e calda estate,
nei giorni anonimi e tristi,
nelle feste comandate.

Per i vicoli e i quartieri
nei palazzi altolocati
nelle case “scarrupate”
per le strade dissestate.

E, dopo tanti anni,
di lavoro duro e usurante
il giusto e meritato riposo
all’amico “pensionante”

25-12-2012  – CERTEZZE NATALIZIE

L’augurio più gradito?
Quello che ci hanno fatto con il cuore
le persone più care.
Il regalo più gradito?
Quello che abbiamo appena ricevuto
e che è stato scelto con cura pensando a noi
La speranza più dolce?
Quella condivisa con chi si ama
e con chi ci accompagna nel nostro cammino.
Il Natale più bello?
Quello che verrà …

Egidio Perna
Anch’io ti faccio gli Auguri di cuore
Con la mia … musica!