A Volla Consiglio Comunale straordinario chiesto dal Prefetto.

Il 28 agosto 2023 è la data fatidica per l’amministrazione Di Costanzo. I consiglieri comunali di Volla sono stati chiamati dalla Prefettura, ad un consiglio comunale straordinario, per votare il rendiconto della gestione dell’anno 2022. O si vota il rendiconto o si va a casa e il consiglio comunale viene automaticamente sciolto. Intanto, il primo atto formale è stata la sfiducia al capogruppo del PD, Pipolo, da parte della nuova segreteria del partito e dei colleghi consiglieri. Il nuovo capogruppo è Carmela Costagliola.

Parere Sfavorevole

Il collegio dei Revisori dei Conti, In base agli atti dirigenziali ha dato parere sfavorevole al Rendiconto. Tra l’altro, “sono tre, quattro anni che gli atti, relativi al patrimonio comunale e alla sua gestione, non vengono forniti dai dirigenti comunali al collegio”, è stata la dichiarazione di uno dei componenti. Ciò nonostante negli anni passati sono sempre stati dati pareri favorevoli. Dopo un’ ampia ed accesa discussione, il consiglio si è espresso favorevolmente approvando il Rendiconto della Gestione dell’anno 2022.

La Votazione

Otto i voti favorevoli: cinque consiglieri del PD, (tranne l’ex capogruppo Pipolo), e tre del Movimento 5 Stelle. Sette i voti contrari: due consiglieri di maggioranza (ex maggioranza?) della lista Civica Free Volla (Molisso e Petrazzuolo), e la minoranza (Pipolo, Aprea, Donato, Manfellotti e Veneruso).

Gli Assenti

Assenti “giustificati” altri due consiglieri di minoranza De Luca e Ricciardi (quest’ultimo eletto nel gruppo Siamo Volla  e poi dichiaratosi indipendente), che con la loro “assenza” hanno consentito al documento di essere approvato e all’amministrazione Di Costanzo di continuare il suo “cammino”. Percorso che, molto probabilmente, non porterà Di Costanzo e i suoi molto lontano, perché sulla Casa Comunale pesa la scure sul collo del Dissesto Finanziario con le conseguenti indagini della Corte dei Conti (probabilmente verranno passati al setaccio gli ultimi 10 anni di amministrazione). I consiglieri sono divisi sul dichiarare il Dissesto e, a tale proposito, è stato chiesto al più presto un CC ad hoc. A testimoniare ciò una dichiarazione “al peperoncino” di Genovino (M5S): “Il nostro comune non è più in grado di gestire il sistema marcio e malato della nostra città”. 

Vendita del Patrimonio Comunale

Il sindaco Di Costanzo nel suo intervento, rispondendo al consigliere Aprea, ha ironizzato sulle proposte fatte dalla minoranza e dal consigliere Pipolo per vendere i gioielli di famiglia e fare cassa per evitare il dissesto: in gioco la cessione delle aree dell’ex mercato, e di via Madonnelle, la diminuzione dell’area del rispetto cimiteriale per consentire altre costruzioni entro tale perimetro, permettendo al Comune di incamerare oneri di eventuali ulteriori urbanizzazioni. Ma questa, insieme ai correttivi per evitare il dissesto mai messi in campo da questa e dalle ultime amministrazioni, è un’altra storia che sarà “approfondita” la prossima volta.